La III Epoca (5.500 - 3.800 anni)
L’attività eruttiva degli ultimi 5.500 anni ha visto numerose eruzioni in un breve intervallo di tempo: 20 eruzioni esplosive e 3 effusive nell'area centrale della caldera e ad Averno. L'eruzione pliniana di Agnano-Monte Spina (4.550 anni; de Vita et al., 1999; Smith et al., 2011) è l'evento a maggiore energia della III Epoca che ha segnato un significativo cambiamento nelle condizioni di alimentazione del sistema magmatico e risalita dei magmi che hanno alimentato le successive eruzioni (Isaia et al., 2009). L'eruzione produsse un collasso minore nella piana di Agnano, in corrispondenza di faglie e direzione NO-SE e NE-SO che attraversano il settore centrale della caldera flegrea e lungo le quali si è principalmente concentrata l'attività eruttiva successiva a Agnano-Monte Spina.
L'attività precedente all'eruzione di Agnano-Monte Spina è stata esclusivamente esplosiva con la messa in posto principalmente di depositi da corrente piroclastica con livelli cineritici anche grossolani. I livelli da caduta di tali eruzioni sono caratterizzati da direzioni di dispersione spesso differenti e si ritrovano in diversi scavi archeologici nella Piana Campana e nella città di Napoli.
Dopo l'eruzione di Agnano-Monte Spina l'attività riprese con l'eruzione esplosiva di S. Maria delle Grazie (4.445 anni; Smith et al., 2011) che diede inizio ad una sequenza di almeno 15 eruzioni in 150 anni. La maggior parte di queste sono state di bassa energia e caratterizzate dalla combinazione di differenti stili eruttivi, da freatomagmatiche a stromboliane e con la messa in posto di corpi lavici. Tutte le eruzioni avvennero da centri ubicati nel settore orientale della caldera ad eccezione dell'eruzione di Averno2, originatasi da un centro nel settore occidentale e simutaneamente all'eruzione della Solfatara (4.280 anni; Smith et al., 2011).
Verso la fine della III Epoca l'attività eruttiva si concentrò nell'area di Astroni (4.250 anni) con 7 eruzioni principalmente freatomagmatiche, separte da paleosuoli (Isaia et al., 2004). Di queste Astroni 3, 4 e 6 furono le eruzioni a maggiore energia con la messa in posto di depositi da caduta sub-pliniani.
A cura di F. Sansivero