Averno (Averno 1: 5.250 anni - Averno 2: 4.280 anni)
Il centro eruttivo di Averno è un anello di tufo situato a circa 800 m dalla costa, lungo il margine occidentale della caldera dei Campi Flegrei, ed è uno tra i vulcani più recenti della terza epoca di attività della caldera. L’edificio vulcanico è di forma approssimativamente circolare, con un diametro di circa 1.5 km e un’altezza inferiore a 100 m s.l.m. e all’interno del cratere si trova un lago perenne, la cui superficie si trova a circa 0.5 m s.l.m. ed è alimentato da una falda acquifera superficiale, prossima al livello del mare. Il lago d’Averno, sin dai tempi della colonizzazione greca è stato descritto come uno dei luoghi a più elevato termalismo dell’area flegrea, unitamente alla Solfatara e all’area di Baia.
I depositi delle eruzioni avvenute da centri nell'area del lago d’Averno sono stati a lungo oggetto di un animato dibattito scientifico, sia per quanto riguarda la stratigrafia interna, sia per quanto riguarda la posizione stratigrafica e quindi l’età. Allo stato attuale sono stati riconosciuti i depositi di due eruzioni, avvenute rispettivamente 5.250 e 4.280 anni fa. Il depositi della prima eruzione, denominata Averno 1, hanno avuto origine da un centro eruttivo situato lungo il margine sud-occidentale del lago, e ha generato un edificio la cui forma è solo in parte riconoscibile all’analisi morfologica in quanto sepolto dai depositi della successiva eruzione di Averno 2. Quest’ultima è stata prodotta nel corso di tre fasi, durante le quali il centro eruttivo è andato migrando lungo una struttura ad andamento NE-SO, ed è stato costruito l’edificio che si osserva attualmente. L'eruzione di Averno 2 è avvenuta in concomitanza con l'eruzione di Solfatara.
L'eruzione di Averno 2 è stata un'eruzione di bassa energia carattterizzata da esplosioni magmatiche e freatomagmatiche che hanno generato una complessa sequenza piroclastica di livelli pomicei da caduta nella fase iniziale e livelli da corrente piroclastica (surge) nelle fasi intermedia e finale.
La sequenza è stata suddivisa in tre membri (A, B, C). Il membro A è stato prodotto nella fase iniziale dell'eruzione a seguito di esplosioni magmatiche che hanno generato una colonna eruttiva dell'altezza massima di 10 km. In questa fase l'eruzione ha raggiunto la sua massima energia. L'intensa fratturazione e la riattivazione di faglie ha consentito l'ingresso di consistenti masse d'acqua nel sistema magmatico dando luogo alle successive fasi freatomagmatiche che hanno messo in posto i depositi da surge dei membri B e C.
Lo studio accurato delle isopache e isoplete, le variazioni sedimentologiche e la distribuzione dei balistici, hanno consentito di definire l'ubicazione di 3 differenti centri allineati in corrispondenza della fessura eruttiva lunga circa 2 km ed orientata NE.
Colonna stratigrafica e ubicazione dei centri eruttivi dell'eruzione di Averno 2 (modificata da Di Vito et al., 2011)
Distribuzione dei prodotti dei membri A, B e C dell'eruzione di Averno 2 (modificata da Di Vito et al., 2011)
Ricostruzione delle principali fasi eruttive dell'eruzione di Averno 2 con esemplificazione dei due diversi tipi di magmi che hanno alimentato l'eruzione: A = magma alcali-trachitico peralcalino più radiogenico; B = magma alcali-trachitico meno radiogenico (Di Vito et al., 2011).
Le eruzioni di Averno 1 e 2, insieme all’eruzione di M. Nuovo, che è l’ultima in assoluto della caldera flegrea (1538 A.D.), sono le uniche avvenute in questo settore della caldera negli ultimi 5.000 anni. Esse si sono verificate all’intersezione di due sistemi di faglie a direzione NE-SW e NWSE, che bordano a nord-ovest il blocco risorgente all’interno della caldera del Tufo Giallo Napoletano.
A cura di F. Sansivero
Letture consigliate (internazionali)
Di Vito, M.A., Arienzo, I., Braia, G. et al. The Averno 2 fissure eruption: a recent small-size explosive event at the Campi Flegrei Caldera (Italy). Bull Volcanol 73, 295–320 (2011). https://doi.org/10.1007/s00445-010-0417-0