L’eruzione delle Pomici Verdoline (19.000 anni fa)
L'eruzione delle pomici Verdoline è tra le maggiori eruzioni subpliniane del Somma-Vesuvio. La ricostruzione della sequenza eruttiva, riportata nella colonna stratigrafica tipo, definisce 5 fasi eruttive separate, suddivise da Cioni et al. (2003) in 7 livelli pomicei grossolani da caduta (L0-Lf), 5 livelli cineritici da caduta (A0-A4) e 2 livelli da corrente piroclastica (S e F). I depositi da caduta, con dispersione E-NE, predominano sui depositi da flusso piroclastico con limitata dispersione areale.
L'eruzione è stata caratterizzata da continui cambiamenti nella dinamica eruttiva. La fase sub-pliniana principale è stata seguita da numerose variazioni dello stile eruttivo dovute alla forte discontinuità nell'emissione di magma che è passata da valori tipici dell'attività subpliniana a quelli di episodi di bassa energia con debole emissione di cenere.
Stratigrafia dei depositi
I livelli grossolani da caduta (denominati con la lettera L) hanno generalmente una dispersione verso NE e sono facilmente riconoscibili anche a decine di km dal centro eruttivo. Essi sono costituiti da frammenti angolari di pomici e scorie, da poco a molto vescicolati, poveri in cristalli e con colorazione variabile dal grigio chiaro al marrone e al verde scuro, a volte con bande a differente colorazione. Il contenuto in clasti litici (frammenti di carbonati e lave) varia in funzione dell'altezza stratigrafica e della distanza edè maggiore nella parte alta della successione e nelle facies prossimali. L'elevato contenuto in frammenti litici ossidati e di colore rossastro nel livello L5 può essere considerato un marker stratigrafico nella sequenza.
I livelli cineritici da caduta(denominati con la lettera A), che si ritrovano intercalati ai depositi grossolani da caduta, sono di esiguo spessore, da massivi a stratificazione piano-parallela e moderatamente classati. Tali livelli mantellano la superficie di base e nelle facies prossimali contengono frammenti grossolani di pomici e scorie irregolarmente distribuiti. Il livello A4 è quello a maggiore dispersione e spessore: esso affiora lungo gran parte dei versanti del M. Somma, diminuendo di spessore da ovest verso est.
I livelli da corrente piroclastica(denominati con le lettere S e F) si rinvengono nella seconda metà della sequenza e solo nelle sezioni prossimali. Il deposito da surge (livello S) è caratterizzato da stratificazione dunare a scala metrica e bassa ampiezza con stratificazione incrociata a basso angolo al suo interno e si presenta più grossolano sui versanti NW del vulcano. Distribuiti irregolarmente nel deposito si rinvengono livelli lenticolari di elementi più grossolani (principalmente clasti litici) che contengono blocchi balistici. Le variazioni laterali granulometriche e di facies sono consistenti: il livello S presenta granulometrie più fini e debole laminazione planare poco lontano dai versanti del vulcano. Nel settore orientale il livello S è invece costituito da alternanze di livelli massivi di cenere fine e cenere grossolana.
Il deposito da flusso (livello F), rinvenibile solo in alcuni siti prossimali nei settori settentrionali e nord-occidentali del vulcano, è ricco in frazione fine e componenti litici e sovrasta il livello L5. A volte alla base del livello F è presente un livello di ground surge con stratificazione dunare a bassa ampiezza e stratificazione incrociata a basso angolo.
Uno spesso deposito di breccia prossimale affiora sui versanti occidentali del vulcano ed è rinvenibile nella metà inferiore della successione. In alcune sezioni tale deposito è chiaramente intercalato ai livelli L0 e S, mostrando un passaggio laterale alla sequenza A1-A4. Il deposito è costituito da una spessa e complessa alternanza di livelli cineritici grossolani con stratificazione incrociata a basso angolo e livelli lenticolari più grossolani; i blocchi balistici sono così abbondanti da dare al deposito l'espetto di una breccia.
Mappe della dispersione dei depositi da caduta dell'eruzione. Il triangolo rosso indica il probabile centro eruttivo
Dinamica eruttiva
I depositi dell'eruzione delle Pomici Verdoline riflettono una complessa sequenza eruttiva in cui si sono alternati stili eruttivi diversi in un intervallo di tempo ristretto. La suddivisione in 5 fasi è così riportata in Cioni et al (2003):
- Fase di apertura (Livello A0) - Questa fase iniziale ha prodotto una colonna eruttiva di bassa energia, con dispersione dei depositi in direzione N-E, e senza interazione del magma con masse d'acqua superficiali.
- Fase principale subpliniana (Livello L0) - La dispersione (D=988Km2), l'indice di frammentazione (F=20%), il volume (0.22 Km3) e gli spessori elevati dei depositi associati a questa fase indicano la formazione di una colonna eruttiva sostenuta subpliniana alta circa 20 Km. Il cratere era situato all'interno della caldera laterale sul fianco N-O del vulcano, prodotta dalla precedente eruzione delle Pomici di Base. L'analisi dei frammenti litici prodotti in questa fase indica una forte erosione del condotto eruttivo, in particolare all'inizio della fase. La colonna eruttiva è stata costantemente sostenuta dal magma che ha alimentato questa fase, con due piccoli collassi laterali che hanno prodotto i livelli cineritici intercalati a quelli pomicei, nelle facies prossimali.
- Fase subpliniana-vulcaniana (Livelli A1-A4 / L1-L3) - La colonna eruttiva inizia una fase di instabilità dovuta a una significativa diminuzione del tasso di emissione del magma. Si alternano piccole colonne convettive di breve durata ad energiche esplosioni causate da attività tipicamente vulcaniana. Sebbene vi siano evidenze di interazione tra il magma e masse d'acqua superficiali, tale interazione non ha influenzato significativamente lo stile eruttivo di questa fase.
- Fase subpliniana convettiva con collasso della colonna (Livelli L4-S-F) - In questa fase la colonna eruttiva riprende vigore e deposita un livello da caduta (L4) di elevata dispersione areale, ritrovato a più di 20 km dal centro. Il livelli S e F rappresentano l'effetto dell'instabilità della colonna subpliniana, dovuta probabilmente anche a interazione magma-acqua, che ha generato correnti piroclastiche.
- Fase finale subpliniana (Livello Lf) - Le alternanze di differenti granulometrie nel livello da caduta Lf riflettono la natura oscillatoria della instabile colonna eruttiva in questa fase. Anche in questo caso l'interazione magma-acqua non ha significativamente influenzato lo stile eruttivo, sebbene possa aver contribuito all'instabilità della colonna insieme a variazioni della geometria del condotto eruttivo.
Geochimica dei prodotti
Il magma che ha dato origine all'eruzione presenta una composizione omogenea
A cura di F. Sansivero
Letture consigliate (internazionali)
R Cioni, R Sulpizio, N Garruccio, 2003. Variability of the eruption dynamics during a Subplinian event: the Greenish Pumice eruption of Somma–Vesuvius (Italy), Journal of Volcanology and Geothermal Research, Volume 124, Issues 1–2, 2003, Pages 89-114, ISSN 0377-0273, https://doi.org/10.1016/S0377-0273(03)00070-2.