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L’eruzione delle Pomici di base (22.000 anni fa)

L'eruzione pliniana delle Pomici di Base determinò la distruzione di gran parte dell’edificio del Somma e la formazione di una estesa caldera. Il centro eruttivo era localizzato ad Ovest dell'attuale cratere ad una distanza compresa tra 1 e 2.5 km (cerchio bianco nell'immagine a lato).

I prodotti dell’eruzione delle Pomici di Base, che è tra le più violente eruzioni vesuviane note, sono costituiti da una sequenza complessa di depositi da caduta, da flusso e da surge piroclastico, generatisi nel corso di fasi eruttive a carattere sia magmatico che freatomagmatico.

Stratigrafia e dinamica eruttiva

I depositi dell’eruzione delle Pomici di Base sono stati suddivisi, dal punto di vista stratigrafico, in un membro inferiore, originato dalla prima e dalla seconda fase dell'eruzione, e un membro superiore, originato dalla terza fase (Bertagnini et al., 1998).

Grazie allo studio dei depositi affioranti, l’eruzione delle Pomici di Base può essere suddivisa nelle seguenti tre fasi :

  • una prima fase iniziale, durante la quale sono stati prodotti depositi minori di pomici e cenere da caduta, ricchi in frammenti litici carbonatici, dispersi in direzione W e NW; lo spessore massimo misurato di tali depositi è di 76 cm (livello U-1);
  • una seconda fase magmatica, pliniana, caratterizzata dalla messa in posto di depositi da caduta costituiti da pomici di colore chiaro (livelli U-2a, U-2b e U-2c) e scorie di colore scuro (livelli U-2d e U-2e). La dispersione è verso E e lo spessore è ancora di 6.5 m in affioramenti a 10 km di distanza dal vulcano;
  • una terza fase freatomagmatica caratterizzata da una serie di esplosioni separate nel tempo che determinò la messa in posto di depositi da caduta alternati a depositi da corrente piroclastica, ricchi in componenti litici e lapilli accrezzionali (livelli U-3, U-4, U-5, U-6).

La seconda fase freatomagmatica avvenne contemporaneamente alla calderizzazione e, come dimostrato dalla presenza nei depositi di abbondanti frammenti di rocce ipoabissali ed idrotermalizzate, la formazione della caldera ha interessato almeno in parte il sistema geotermico superficiale. L'area di affioramento dei depositi grossolani da breccia associati alla fase di calderizzazione (sui versanti NE del M. Somma) e la distribuzione delle facies prossimali, hanno permesso a Cioni et al. (1999) di affermare che la porzione dell'attuale caldera compresa tra Congnoli di Giacca e Cognoli di Trocchia (linea gialla tratteggiata in figura inziale) rappresenta ciò che resta dell'orlo calderico attribuibile all'eruzione delle Pomici di Base.

L’altezza della colonna eruttiva è stata stimata in circa 20 km ed il volume del deposito pliniano è stato calcolato essere di 4.4 km3.

Distribuzione dei depositi da caduta del membro inferiore

Geochimica dei prodotti

L'analisi geochimica e isotopica dei depositi da caduta suggerisce l'esistenza, prima dell'eruzione, di una camera magmatica il cui limite superiore è situato a circa 4,5 Km di profondità con temperature da circa 900 a 1050 °C. La forte variazione composizionale dei prodotti emessi, da pomici di colore chiaro trachitiche (63.0 % SiO2) a scorie scure latitiche (53.7 % SiO2), riflette una zonazione della camera magmatica prima dell'eruzione. La variazione dei rapporti isotopici di Sr e Nd suggerisce un processo di contaminazione crostale ad opera di rocce carbonatiche con conseguente liberazione di CO2 durante la permanenza del magma nella camera magmatica superficiale (Bertagnini, 1998; Santacroce, 2008; Buono, 2020)

Letture consigliate (internazionali)

Bertagnini, A., Landi, P., Rosi, M., Vigliargio, A., 1998. The Pomici di Base plinian eruption of Somma-Vesuvius. J. Volcanol. Geotherm. Res. 83 (3–4), 219–239

Buono G., Pappalardo L., Harris C., Edwards B.R., Petrosino P., 2020 Magmatic stoping during the caldera-forming Pomici di Base eruption (Somma-Vesuvius, Italy) as a fuel of eruption explosivity, Lithos, Volumes 370–371, ISSN 0024-4937

Santacroce, R., Cioni, R., Marianelli, P., Sbrana, A., Sulpizio, R., Zanchetta, G., … Joron, J. L. (2008). Age and whole rock–glass compositions of proximal pyroclastics from the major explosive eruptions of Somma-Vesuvius: A review as a tool for distal tephrostratigraphy. Journal of Volcanology and Geothermal Research, 177, 1–18

A cura di F. Sansivero

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