L’eruzione di Pollena (472 d.C.)
L'eruzione del 472 d.C. ha avuto inizio il giorno 6 novembre producendo correnti piroclastiche e un'intensa caduta di materiale in una vasta area (Rolandi et al., 2004), Un livello di cenere dello spessore di circa 8 cm, attribuibile a tale eruzione, è stato misurato a Costantinopoli. L'eruzione del 472 d.C. rappresenta l'evento a maggiore energia dopo il 79 d.c.
Al momento dell'eruzione del 472 d.C. non esisteva un vero e proprio edificio vulcanico all'interno della caldera del 79 d.C. Cronache storiche posteriori a quest'ultima data descrivono la caldera del Somma come una depressione a forma di anfiteatro delimitata a nord da una parete che rappresentava i resti del fianco settentrionale del vecchio edificio (l'attuale M. Somma).
Stratigrafia e dinamica eruttiva
L'eruzione del 472 d.C. è stata riportata in alcune cronache dell'epoca in cui si evince una dinamica eruttiva articolata in diverse fasi esplosive ed un intesa caduta di materiale piroclastico in una vasta area.
Sulla base di dati stratigrafici (Sulpizio, 2005) l'eruzione di Pollena è stata suddivisa in tre Fasi eruttive rappresentative di 3 differenti stili eruttivi e differente grado di frammentazione del magma.
La Fase 1 è caratterizzata da una successione continua di livelli piroclastici da caduta di granulometria variabile. I livelli L sono prevalentemente composti da lapilli (L1-L7), i livelli A sono prevelentemente composti da cenere (A1-A4). La transizione tra i livelli grossolani a quelli cineritici indica un breve periodo di tempo in cui la colonna eruttiva è sensibilmente diminuita in altezza o scomparsa. Come riportato da Sulpizio et al. (2005), il livello L1 è stato deposto da una colonna eruttiva convettiva di altezza stimata intorno a 13 Km che aumenta a 16 Km in corrispondenza dei livelli L2-L3. La colonna diminuisce a 12 Km quando è deposto il Livello L4 per poi risalire a 14 Km durante la deposizione dei livelli L5-L6. La scarsa distribuzione del livello L7 e le carateristiche dei suoi componenti suggeriscono un sensibile abbassamento della colonna eruttiva al momento della sua deposizione. Il livello LRPF rappresenta un deposito da corrente piroclastica massivo costituito per la metà da blocchi di lava alterata e con scarsa continuità laterale. Tale livello è affiorante in una limitata area del settore nord-occidentale del vulcano
La Fase 2 ha prodotto alternanze di livelli da corrente piroclastica e due depositi da caduta grossolani (L8-L9). Quest'ultimi sono rappresentativi del momento a maggiore energia dell'eruzione con la massima dispersione areale dei prodotti. Mentre si mettevano in posto i livelli L8-L9, la colonna eruttiva raggiungeva la sua massima altezza di 22 Km. Come per la Fase 1, questa Fase non mostra evidenze di frammentazione freatomagmatica, ad opera dell'interazione del magma con masse d'acqua.
I depositi da corrente piroclastica sono costituiti dai livelli prevalentemente cineritici S1 e S2, a laminazione incrociata e di colore grigio. I livelli NA e Fg, più grossolani, massivi e ricchi in frammenti litici, rappresentano invece, depositi da corrente piroclastica più densi dei livelli S. Entrambi i tipi di depositi da corrente piroclastica affiorano principalmente nei settori nord-occidentali e sud-orientali dei fianchi del vulcano. I livelli S presentano spessori minori in corrispondenza degli alti topografici, i livelli NA e Fg affiorano esclusivamente in paleo-valli.
La Fase 3 è interamente caratterizzata da depositi da corrente piroclastica a differenti densità (diluite o dense). Il livello Sy, costituito prevalentemente da cenere di colorazione giallastra a stratificazione incrociata, affiora esclusivamente lungo i fianchi sud-orientali del vulcano. Il livello Fy è massivo, contiene abbondanti blocchi litici (lave) e affiora in alcune paleo-valli lungo i settori nord-occidentali e sud-orientali del vulcano.
In via generale i depositi da caduta variano in spessore e tipologia procedendo verso Nord-Est e il loro volume totale è stato stimato essere intorno a 1,38 Km3 (Sulpizio et al., 2005).
Carta delle isopache (spessore di 10cm) dei livelli da caduta dell'eruzione di Pollena (da Sulpizio et al, 2005)
A cura di F. Sansivero
Letture consigliate (internazionali)
Sulpizio, R., Mele, D., Dellino, P. et al. A complex, Subplinian-type eruption from low-viscosity, phonolitic to tephri-phonolitic magma: the AD 472 (Pollena) eruption of Somma-Vesuvius, Italy. Bull Volcanol 67, 743–767 (2005). https://doi.org/10.1007/s00445-005-0414-x