Il monitoraggio sismologico del Vesuvio è svolto mediante l’uso congiunto di una Rete Sismica Permanente e una Rete Sismica Mobile. Tali reti consentono di individuare e classificare transienti sismici legati a terremoti o altri fenomeni naturali e artificiali.
Rete Sismica Permanente
La Rete Permanente di monitoraggio sismico del Vesuvio conta 18 siti di installazione operativi. In ogni sito, secondo i casi, possono insistere più tipologie di stazioni e/o di sensori in base alle logiche di molteplicità di sensori o di ridondanza strumentale.
Ad oggi sulla rete sono presenti 7 stazioni di tipo analogico equipaggiate con sensori da 1Hz di cui tre utilizzano sensori a tre componenti mentre le rimanenti sono a singola componente. Le stazioni di tipo digitale sono 11 (12 con l’apparato digitale della stazione OVO) e sono basate sull’acquisitore GILDA progettato e prodotto presso l’INGV Osservatorio Vesuviano.
I sensori che equipaggiano le stazioni digitali sono i seguenti: 8 velocimetri a larga banda (Broadband: 0.016-50 Hz), un velocimetro Very Broadband (0.004–50 Hz), un sensore da pozzo Guralp 3TB/5TB costituito da velocimetro Very Broadband (0.008–50 Hz) accoppiato ad un accelerometro, un velocimetro a larga banda Lennartz 3D/20s e un sensore velocimetrico da 1Hz.
A questi si aggiungono un accelerometro, 6 microfoni infrasonici Infracyrus (progettati e prodotti dall’INGV Osservatorio Vesuviano) e un microfono broadband Chaparral.
Rete Sismica Mobile
Nell’area del Vesuvio sono operative 6 stazioni sismiche stand-alone a larga banda di cui una dotata anche di accelerometro. Tutta la strumentazione funziona in modalità di acquisizione locale. La configurazione delle stazioni è mostrata nella seguente figura.