Il Monitoraggio Geodetico dei vulcani campani viene effettuato con sistemi di acquisizione in continuo (Rete GPS, Rete Tiltmetrica, Rete Mareografica) e campagne di misura periodiche (Rete Altimetrica, Rete Gravimetrica, Interferometria SAR).
La Rete GPS utilizza i segnali satellitari per definire le coordinate spaziali (latitudine, longitudine e quota) di ogni stazione e l’analisi dei dati consente di valutarne eventuali variazioni nel tempo legate alla dinamica vulcanica.
La Rete Tiltmetrica utilizza sensori ad alta sensibilità che misurano l’inclinazione del suolo nelle due direzioni radiale e trasversale, la composizione dei vettori spostamento determina l’angolo di inclinazione e la sua entità. Lo studio delle serie temporali fornisce un importante strumento per la stima dell’evoluzione delle deformazioni del suolo.
La Rete Mareografica è stato uno dei primi strumenti utilizzati per la misura delle deformazioni del suolo. Si basa su un sensore galleggiante e misura in continuo le differenze relative tra il livello del mare e quello terrestre del sito su cui è installato ogni strumento.
La Rete Altimetrica di precisione è composta da capisaldi posizionati lungo linee di livellazione generalmente organizzate in circuiti concatenati. Le campagne di misura vengono effettuate periodicamente e forniscono dettagli di alta precisione sulle deformazioni del suolo delle aree investigate.
Le campagne di misure gravimetriche consentono di stimare le variazioni di gravità alle diverse stazioni della Rete potenzialmente legate a movimenti di masse al di sotto dell’area investigata.
Le misure di Interferometria SAR (Synthetic Aperture Radar) utilizzano i segnali emessi da satelliti dedicati per ottenere delle immagini interferometriche del suolo. Confrontando immagini acquisite in tempi diversi è possibile valutare eventuali spostamenti dei singoli pixel che compongono le immagini stesse.