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ISCHIA - Storia eruttiva

Fase 2 - attività compresa tra 74.000 e 55.000 anni

Questo periodo è stato caratterizzato da violente eruzioni esplosive ed eruzioni di minore energia separate da intervalli di inattività di durata variabile. In questa fase erano attivi numerosi centri lungo il settore meridionale dell'isola che hanno generato le eruzioni a maggiore energia registrate ad Ischia. In totale sono stati identificati i prodotti di almeno 10 eruzioni esplosive di energia variabile, alimentate da magmi da fonolitici a trachitici. I prodotti di queste eruzioni sono depositi da corrente piroclastica e da caduta generati da colonne eruttive sostenute da attività magmatica e freatomagmatica e block-ash flow da collasso di duomi lavici o esplosioni (Brown et al. 2008; Rifugio di San Nicola Syntheme in Sbrana and Toccaceli 2011;  Sbrana et al. 2018). L'intensa attività esplosiva di questa fase culminò con le eruzioni che hanno prodotto la sequenza piroclastica del Tufo Verde del Monte Epomeo, avutesi nel periodo compreso tra 60.000 e 50.000 anni. Queste eruzioni fortemente esplosive sono responsabili della formazione di una caldera situata in corrispondenza dell'attuale parte centrale dell’isola [Rittmann, 1930; Barra et al., 1992].

Ricostruzione cronostratigrafica semplificata dell'attività vulcanica compresa tra 74.000 e 50.000 anni (modificata da Sbrana et al., 2018). La simbologia è la stessa utilizzata nella Carta Geologica di Ischia (2018).

La depressione calderica, invasa dal mare, è stata oggetto di sedimentazione marina che ha formato una fitta sequenza di argille, tuffiti e arenarie prodotte dal rimaneggiamento del Tufo Verde e dei depositi franati dall'isola (epiclastiti di Cava Celario, Colle Jetto, Toccaneto, Capomanno, Cava Leccie; Sbrana and Toccaceli 2011), attualmente dislocate dal sollevamento del blocco risorgente.

Vista sud-orientale del promontorio di S.Angelo. A = lave di M. Sant’Angelo (~100 ka), B = piroclastiti di Elefante (~ 97 ka), C = breccia di Punta Sant’Angelo, D = tufi di San Michele, E = tufi di Sant’Angelo (~20 ka). Da Sansivero et al. (2018)

 Sequenza stratigrafica dei depositi del Tufo Verde del Monte Epomeo

Sequenza ricostruita del Tufo Verde del Monte Epomeo come affiorante da Rione Bocca al top del M.Epomeo (Brown et al., 2008). Foto di dettaglio del tufo (b) e panoramica del versante occidentale del M. Epomeo (c) tratte da Sansivero et al (2018).

 Ricostruzione di dettaglio non in scala secondo Brown et al. (2008) della successione stratigrafica dei depositi vulcanici eruttati nella Fase 2 (modificata da Brown et al., 2008)

 

A cura di F. Sansivero

Letture consigliate (internazionali)

Brown RJ, Orsi G, de Vita S. New insights into Late Pleistocene explosive volcanic activity and caldera formation on Ischia (southern Italy). Bull Volcanol. 2008; 70(5):583–603.

Sansivero F., de Vita S., Marotta E., Della Seta M., Martino S. & Marmoni, G.M. 2018. Field trip to the Ischia resurgent caldera, a journey across an active volcano in the Gulf of Naples. 10. 1-60. 10.3301/GFT.2018.03.

Sbrana A, Marianelli P, Pasquini G. Volcanology of Ischia (Italy). J Maps. 2018;14(2): 494–503. https://doi.org/10.1080/17445647.2018.1498811.

Sbrana A, Toccaceli RM (2011). Carta Geologica della Regione Campania - Foglio 464 - Isola di Ischia, Progetto GARG Regione Campania - Assessorato Difesa del Suolo, Litografia Artistica Cartografica, Firenze. 216 pp + 1 carta: 10.000.

Selva, J., Acocella, V., Bisson, M. et al. Multiple natural hazards at volcanic islands: a review for the Ischia volcano (Italy). J Appl. Volcanol. 8, 5 (2019). https://doi.org/10.1186/s13617-019-0086-4

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