Guida all'utilizzo dell'interfaccia GOSSIP: versione 5.3.0
Indice
- Integrazione con le Urban Shake Map (UrbanSM)
- Ricerca e filtro degli eventi
- Visualizzazione in 3D dei risultati delle ricerche
- Riferimenti bibliografici
Le novità introdotte
La versione 5.3.0 di GOSSIP introduce alcune modifiche minori all'interfaccia relative in particolare alla gestione delle magnitudo ed alla gestione della tavolozza dei colori degli eventi nelle mappe. Il sistema con questo rilascio si prepara infatti alla possibilità di pubblicare più magnitudo per ogni evento in maniera gerarchica: verranno rilasciate delle note quando questo accadrà. Vengono introdotte anche alcune novità più importanti: l'integrazione con il servizio Urban Shake Map (UrbanSM), la pagina per la ricerca ed il filtro degli eventi e la restituzione in 3D dei risultati delle ricerche.
L'integrazione con il servizio Urban Shake Map
UrbanSM è un servizio innovativo che l'Osservatorio Vesuviano ha iniziato a fornire a partire dagli inizi di luglio 2024 per integrare ulteriormente le informazioni dettagliate e tempestive sugli eventi sismici fornite secondo i vigenti Flussi di Comunicazione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e tutti i nostri canali di comunicazione verso il pubblico (web e social). Esso genera le informazioni necessarie alla creazione di mappe di scuotimento a scala urbana (da cui il nome) o sub-urbana. L'integrazione di UrbanSM con GOSSIP era già presente nella pre-release 5.3.0-a1 di cui si era data notizia in una precedente news.
Quando un evento viene inserito per la prima volta nel database Serenade, una procedura automatica utilizza i dati provenienti dalla fitta rete di accelerometri installata sul territorio per calcolare la massima accelerazione di picco registrata ad ognuno dei siti interessati e funzionanti in quel momento. Il sistema, tramite l'integrazione con GOSSIP, fornisce numerose informazioni riguardanti i dati registrati alle varie stazioni utilizzate come si evince dalla rappresentazione della pagina visibile in figura 1. In essa si potranno trovare:
Figura 1: visualizzazione della pagina della Urban Shake Map in GOSSIP
- Una tabella riassuntiva dove vengono riportate le informazioni riguardanti le stazioni disponibili ed utilizzate, con la relativa posizione geografica, la distanza epicentrale espressa in kilometri ed il valore massimo dell'accelerazione del suolo PGA (Peak Ground Acceleration) riportata sia in percentuale dell'accelerazione di gravità (%g) che in cm/s2.
- La mappa di scuotimento (Urban Shake Map) interattiva che mostra la mappa interattiva della distribuzione spaziale degli effetti del terremoto rappresentando una visualizzazione immediata dell'estensione e della severità dello scuotimento del suoloin diverse aree interessate dall'evento sismico. Ogni quadrato colorato corrisponde ad un sito di misura tra quelli indicati nella tabella. Quando cliccato fa aprire una piccola finestra di pop-up contenente un snapshot delle informazioni contenute in tabella per quel sito. Nella mappa interattiva viene quindi rappresentato
- le intensità del movimento del suolo, indicando quanto è stato forte lo scuotimento del terreno nelle diverse località. Questa intensità è espressa in termini di accelerazione del suolo o velocità di scuotimento.
- la distribuzione spaziale, cioè l'area geografica che ha subito lo scuotimento, evidenziando quali zone hanno subito i movimenti più forti e quali sono state meno colpite.
- l’intensità dello scuotimento, attraverso una scala di colori che utilizza le variazioni cromatiche per differenziare le varie intensità di scuotimento. I colori più scuri o più intensi rappresentano movimenti del suolo più forti, mentre colori più chiari indicano scuotimenti più lievi. La scala dei colori è sempre rappresentata in modo che la massima accelerazione rilevata per l'evento sia rossa, indipendentemente dal suo valore
- I grafici della Pseudo-Spectral Analysis (PSA), per i siti dove erano disponibili i dati, la pagina presenta grafici dettagliati dell’Analisi pseudo-spettrale, ovvero informazioni sulle caratteristiche delle onde sismiche e sulle risposte spettrali del suolo. Essi sono resi disponibili tramite il link [PSA >] vicino al nome della stazione.
- I grafici delle forme d'onda, per i siti dove sono disponibili dati, la pagina presenta un'immagine che riporta i grafici delle forme d’onda dei siti interessati dall’analisi, nella sola componente verticale. Essi sono accessibili tramite il link: [Vedi le tracce] subito sotto al dettagli dei dati dell'evento sismico.
Disclaimer
I dati resi disponibili in real time su queste nuove pagine del portale GOSSIP sono il risultato di procedure automatiche attivate immediatamente dopo un terremoto. I risultati immediatamente prodotti potrebbero essere soggette a revisioni successive da parte del personale scientifico dell’INGV per migliorare il risultato pubblicato dal sistema automatico.
Ricerca e filtro degli eventi
L'interfaccia GOSSIP dispone ora di un sistema per effettuare la ricerca degli eventi sismici utilizzando come filtro alcuni parametri come: l'area di accadimento, la magnitudo, la data di accadimento ed il livello e la presenza di una localizzazione. La pagina della ricerca è sempre disponibile sia dalla home page del sistema che dagli elenchi degli eventi come rappresentato nella figura 2 a e b.
Figura 2.a: Il link di accesso alle ricerche nella home page di GOSSIP
Figura 2.b: Il link di accesso alle ricerche in una delle pagine degli elenchi
Figura 3: come appare la form vuota con i parametri di ricerca
La pagina delle ricerche proporrà una form come quella di figura 3 dove sono visibili tutti i parametri che permettono di filtrare gli eventi nel database:
- Area: occorre indicare uno dei tre settori vulcanici di cui si vogliono estrarre i dati: Vesuvio, Campi Flegri oppure Ischia. Questo dato è richiesto necessariamente.
- Magnitudo: è possibile indicare una magnitudo durata minima ed una massima come filtro sugli eventi da estrarre. Vengono selezionati solo gli eventi che hanno una magnitudo compresa nell'intervallo [ Mmin, Mmax] (Mmin ≤ MD ≤ Mmax). Nessuna delle due è necessaria, non specificarle entrambe disabilita il filtro sulla magnitudo, mentre specificarne una sola verrà utilizzato come limite inferiore o superiore delle magnitudo richieste. Poiché gli eventi che hanno la sola localizzazione automatica non hanno una magnitudo definita, quando si specifichi un intervallo di magnitudo, essi verranno esclusi dai risultati.
- Periodo (UTC): viene utilizzato per specificare un intervallo temporale in cui si desiderano estrarre gli eventi. Almeno uno dei due estremi dell'intervallo va specificato. La mancanza dell'inizio farà si di filtrare gli eventi a partire dal primo presente nel database, viceversa la mancanza del secondo farà filtrare gli eventi fino all'ultimo. ATTENZIONE: non è possibile specificare una durata temporale maggiore di 5 per ragioni di efficienza della ricerca! Quando non venga specificata anche l'ora negli appositi campi sottostanti, l'ora di inizio dell'intervallo verrà impostata automaticamente a 00:00:00 quando presente la data iniziale e a 23:59:59 quando presente la data finale.
- Eventi: in questa sezione è possibile scegliere quali eventi si vuole selezionare all'interno del database. Il livello minimo è relativo a quale revisione minima di eventi si desidera estrarre (come specificato nella sezione principale della guida al sito):
- Tutte: estrarrà tutti gli eventi indipendentemente dal livello di revisione, quindi sia eventi con la sola localizzazione automatica che quelli con una qualsiasi localizzazione manuale.
- Riviste: estrarrà tutti gli eventi per i quali esiste una localizzazione manuale di qualsiasi tipo, quindi sia quelle riviste dalla Sala che quelle del bollettino
- Bollettino: estrarrà solo gli eventi che possiedono una localizzazione del bollettino.
Una volta selezionati a piacere i parametri del filtro degli eventi, cliccando su [Cerca] verranno prima di tutto validati i parametri utilizzati e nel caso siano presenti errori essi verranno riportati e si tornerà alla form della ricerca. Una volta che i parametri del filtro passano la fase di validazione, essi vengono utilizzati per effettuare la ricerca vera e propria che potrà richiedere pochi secondi o alcuni minuti a seconda della potenza del terminale dell'utilizzatore. Tutta la procedura, infatti, è composta da un'applicazione javascript che gira nel browser dell'utente senza alcun intervento di operazioni lato server. Questo significa altrresì che il sistema non offre un'API a cui collegarsi per estrarre gli eventi ma tutto il lavoro viene lasciato al browser. Tuttavia è sempre possibile utilizzare il link ottenuto dopo la visualizzazione per condividere con altre persone la ricerca effettuata.
La pagina dei risultati, una volta ottenuta, assomiglia in tutto e per tutto alle pagine con gli elenchi di eventi sia divisi per area che per anno: i menù in alto hanno il medesimo significato ed è anche possibile scaricare, in formato JSON o CSV i risultati del filtro utilizzato. La lista dei principali parametri della localizzazione degli eventi ha il medesimo utilizzo permettendo sia di evidenziare un evento sulla mappa che farne comparire il dettaglio in una finestra in alto cliccando sulla riga di un evento. Allo stesso tempo nella finestra di dettagli in alto comparirà un link che permette di arrivare alla pagina di dettaglio del singolo evento la quale, come detto in precendenza, potrebbe adesso contenere il link alla UrbanSM se l'evento è sufficientemente recente ed ha una Md >= 3.0.
Rispetto alle liste degli eventi nella pagina dei risultati compaiono alcune funzionalità in più, come si può vedere in figura 4. In particolare, il tasto 1 permette di accere alla visualizzazione 3D degli eventi selezionati (vedi sotto), il tasto 2 permette di modificare i parametri di ricerca e rieffettuare la selezione mentre il link 3 copia il link che permette di riottenere la selezione appena fatta e di condividerlo con altri utenti.
Il tasto 1 è inoltre duplicato sulla mappa 2D degli eventi con il nome di [Mappa 3D]: la funzionalità è esattamente equivalente e porta agli stessi identici risultati.
Figura 4: come appare la finestra dei risultati della ricerca
Attenzione!
Come detto in precedenza, il sistema di ricerca non è un'API! Non è quindi possibile utilizzarlo per estrarre programmaticamente delle selezioni di eventi dal database da programmi esterni che abbiano necessità di effettuare questo genere di operazioni. Esso è implementato come una utility javascript che gira nel browser dell'utente e da cui è comunque possibile estrarre i dati filtrati con i link messi a disposizione. La velocità e la capacità di estrazione dei dati dipende quindi dalle risorse hardware e software del client dell'utente e non dalle risorse del server che fornisce i dati!
Visualizzazione in 3D dei risultati delle ricerche
I dati filtrati con il precedente metodo possono essere visualizzati in 3D sovrapposti ad una superficie a finti colori del relativo vulcano (Vesuvio, Ischia o Campi Flegrei). Una volta attivata la visualizzazione essa disegnerà gli eventi desiderati su una griglia 3D come nell'esempio in figura 5.
Figura 5: esempio di visualizzazione in 3D
La mappa in 3D può essere ruotata e zoomata a piacere ed utilizza le estensioni 3D del browser. Questo vuol dire che se il dispositivo da cui si tenta la visualizzazione non dispone dell'accelerazione 3D, essa non potrà essere ottenuta. Il colore di ogni evento ne rappresenta la data secondo la mappa di colori sulla sinistra. La rappresentazione non garantisce le proporzioni tra i vari assi: il sistema tenta di mantenere (senza necessariamente riuscirci) la medesima proporzione tra i due assi orizzontali ("Easting" e "Northing" in figura, che rappresentano, rispettivamente, la direzione est-ovest e quella nord-sud) mentre disegna l'asse verticale espandendolo in modo tale da rappresentare tutti gli eventi selezionati. Allo stesso modo la parte al di sopra del livello del mare, contente la rappresentazione 3D della superficie, è espansa in modo da contenere la massima e la minima quota, con una proporzione differente rispetto alla parte sottostante!
Il sistema è progettato per essere principalmente visibile su sistemi desktop. Esso funziona anche su sistemi mobili (smartphone e tablet) ma la visualizzazione non sempre è ottimale e non tutte le funzionalità sono garantite!
Riferimenti bibliografici
GOSSIP
Ricciolino P., Lo Bascio D., Esposito R. (2024). GOSSIP - Database Sismologico Pubblico INGV-Osservatorio Vesuviano. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/gossip
Guida all'utilizzo dell'interfaccia GOSSIP: versione 5.1.0
Indice
La versione 5.1.0 di GOSSIP introduce alcune modifiche minori all'interfaccia per rendere il sito più immediatamente fruibile sia nella versione mobile che nella versione desktop, vengono corretti alcuni bachi della versione precedente e viene, finalmente, attivato l'aggiornamento delle informazioni in tempo reale. Introduce anche due novità più importanti: i feed RSS ed un'interfaccia per VideoWall. Il primo può essere utilizzato per ricevere aggiornamenti riguardantil'accadimento degli eventi sismici, mentre il secondo consente, utilizzando una matrice di monitor 2x2, di visualizzare mappe e liste di eventi a favore di organizzazioni senza scopo di lucro che vengano autorizzate dall'Osservatorio Vesuviano.
Aggiornamento in tempo reale
Con questa release il sistema aggiornerà le proprie pagine non appena i dati degli eventi potranno essere pubblicati. Questa modifica riguarda soprattutto:
- La home page;
- Le pagine con le liste di eventi, in particolare gli eventi per area degli ultimi due anni e quelli dei singoli anni;
- I dati disponibili per il download, sia in formato JSON che in formato CSV;
- Il feed RSS (vedi sotto);
- La pagina per il videowall (vedi sotto).
Le pagine dei singoli eventi, invece, non posseggono ancora un meccanismo di autoaggiornamento. Questa funzione verrà implementata in una futura versione del sistema.
Il feed RSS
Il feed RSS permette la condivisione di informazioni tra siti diversi ed anche verso i singoli utenti tramite l'utilizzo di appositi programmi chiamati "aggregatori" esistenti per tutti i sistemi operativi sia per mobile che per desktop.
Per utilizzare il servizio occorre innanzitutto installare un programma che funga da aggregatore, che cioè scarichi le notizie messe a disposizione dai siti che abbiano attivato il servizio RSS. Questi programmi esistono sia gratuiti che a pagamento, spesso addirittura come plugin dei browser più noti: a questa pagina è possibile trovare una lista di aggregatori più o meno aggiornata. Una volta installato l'aggregatore occorre configurarlo per farlo puntare all'indirizzo del feed RSS degli eventi sismici:
https://terremoti.ov.ingv.it/gossip/report.xml
In questo modo il programma segnalerà immediatamente (dipende comunque dalla configurazione che gli si imposta) tutti gli aggiornamenti relativi agli eventi sismici non appena vengano pubblicati su GOSSIP.
L'interfaccia Video Wall
Con la versione 5.1.0 di GOSSIP l'Osservatorio Vesuviano mette a disposizione una pagina che possa essere visualizzata su schermi di grandi dimensioni o matrici di monitor 2x2. Nello spirito della massima condivisione delle informazioni relative alla sismicità dei vulcani campani, le organizzazioni no-profit possono far richiesta di accesso a questa pagina. Quando autorizzate potranno disporre della pagina per proprio utilizzo interno e/o per la diffusione al pubblico.
L'aspetto della pagina è quello visualizzabile nell'immagine in figura 3:
Essa si espanderà fino a riempire uniformemente la pagina del browser sulla quale la si visualizzi. È ottimizzata per schermi grandi e raggiunge una visualizzazione ottimale quando mostrata a schermo intero.
Pur mantenendo una piccola quota di interattività, come il resto del sistema GOSSIP, non è però pensata per permettere forti interazioni con l'utente ma più come un mezzo per mostrare le ultime localizzazioni di eventi sismici prodotte dall'Osservatorio Vesuviano. Anche questa pagina si aggiorna in tempo praticamente reale come il resto del sito.
GOSSIP integra le mappe di scuotimento a livello urbano
Il giorno 3 luglio 2024 è stata rilasciata la prerelease 5.3.0-a1 (leggi "alfa 1") del sistema GOSSIP in cui, per la prima volta, viene integrato un sistema semiautomatico di generazione e visualizzazione delle mappe di scuotimento a scala urbana (da cui il nome della utility: UrbanSM) e sub-urbana realizzata utilizzando la densa rete di accelerometri installati nell'area.
In questa prima versione il sistema sarà disponibile per tutti gli eventi sismici dei Campi Flegrei di magnitudo durata (Md) maggiore o uguale di 3.0 mentre, in un secondo momento, saranno visibili i dati di accelerazione di picco relativi anche ad eventi del Vesuvio e di Ischia. Le nuove pagine con i dati di scuotimento sono accessibili da un link dedicato che compare automaticamente nella pagina di dettaglio del singolo evento del portale.
Questa attività integra ulteriormente le informazioni dettagliate e tempestive sui terremoti fornite secondo i vigenti Flussi di Comunicazione con il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e tutti i nostri canali di comunicazione verso il pubblico (web e social). Si riportano, a titolo di esempio, i dati dell'evento di Md 3.2 ± 0.3 delle ore 02:18 locali del 7 luglio 2024 dove compare, per la prima volta, il link alla relativa pagina degli scuotimenti di picco.
Caratteristiche principali delle pagine sull'accelerazione del suolo
Tabella riassuntiva
In essa vengono riportate le seguenti informazioni relative alle stazioni disponibili ed utilizzate: posizione geografica, distanza epicentrale, valore massimo dell’accelerazione del suolo PGA (Peak Ground Acceleration) espressa in percentuale dell'accelerazione di gravità (%g) e in cm/s2.
Grafici della Pseudo-Spectral Analysis (PSA)
Per i siti dove sono disponibili dati, la pagina presenta grafici dettagliati dell’Analisi pseudo-spettrale, ovvero informazioni sulle caratteristiche delle onde sismiche e sulle risposte spettrali del suolo. Essi sono resi disponibili tramite il link [PSA >] vicino al nome della stazione.
Grafici delle forme d'onda
Per i siti dove sono disponibili dati, la pagina presenta un'immagine che riporta i grafici delle forme d’onda dei siti interessati dall’analisi, nella sola componente verticale. Essi sono accessibili tramite il link: [Vedi le tracce] subito sotto al dettagli dei dati dell'evento sismico.
Mappa di scuotimento (ShakeMap)
La pagina include una mappa interattiva di scuotimento che mostra la distribuzione spaziale degli effetti del terremoto, rappresentando una visualizzazione immediata dell'estensione e della severità dello scuotimento del suolo in diverse aree interessate dall'evento sismico.
Con le ShakeMap degli eventi sismici relativi ai vulcani campani (già elaborate dall’INGV per i terremoti sul territorio nazionale maggiori o uguali a ML 3.0), vengono rappresentati:
- le intensità del movimento del suolo, indicando quanto è stato forte lo scuotimento del terreno nelle diverse località. Questa intensità è espressa in termini di accelerazione del suolo o velocità di scuotimento.
- la distribuzione spaziale, cioè l'area geografica che ha subito lo scuotimento, evidenziando quali zone hanno subito i movimenti più forti e quali sono state meno colpite.
- l’intensità dello scuotimento, attraverso una scala di colori che utilizza le variazioni cromatiche per differenziare le varie intensità di scuotimento. I colori più scuri o più intensi rappresentano movimenti del suolo più forti, mentre colori più chiari indicano scuotimenti più lievi. La scala dei colori è sempre rappresentata in modo che la massima accelerazione rilevata per l'evento sia rossa, indipendentemente dal suo valore.
Disclaimer
I dati resi disponibili in real time su queste nuove pagine del portale GOSSIP sono il risultato di procedure automatiche attivate immediatamente dopo un terremoto. I risultati immediatamente prodotti potrebbero essere soggette a revisioni successive da parte del personale scientifico dell’INGV per migliorare il risultato pubblicato dal sistema automatico.
Il presente rilascio di GOSSIP 5.3.0-a1, è in realtà una prerelease, cioè un'anteprima di quella che sarà la versione 5.3.0 completa che verrà rilasciata nei prossimi giorni con ulteriori interessanti novità. Per questo motivo potrebbero essere ancora presenti dei bachi o dei comportamenti imprevisti: ci scusiamo anticipatamente se dovessero presentarsi.
Riferimenti bibliografici
GOSSIP
Ricciolino P., Lo Bascio D., Esposito R. (2024). GOSSIP - Database Sismologico Pubblico INGV-Osservatorio Vesuviano. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/gossip
GOSSIP: data collection info
Indice
- Nome/Name
- DOI (Digital Object Identifier)
- Come citare/Bibliographic citation
- Metadati completi/Complete metadata
- Descrizione/Description
- Autori e contributori/Authors and contributors
- Licenza/License
Nome/Name
GOSSIP - Database Sismologico Pubblico INGV-Osservatorio Vesuviano
Digital Object Identifier
https://doi.org/10.13127/gossip
Come citare/Bibliographic citation
Ricciolino P., Lo Bascio D., Esposito R. (2024). GOSSIP - Database Sismologico Pubblico INGV-Osservatorio Vesuviano. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). https://doi.org/10.13127/gossip
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Metadati completi/Complete metadata
Descrizione/Description
The dataset contains localization parameters and duration magnitude values for seismic events which occur in areas of competence of Osservatorio Vesuviano- INGV. Ipocentral parameters are obtained using a software based on the inversion code Hypo71 (Lee, W. H. K., J. C. Lahr, HYPO71: a computer program for determining hypocenter, magnitude, and first motion pattern of local earthquakesU.S. Geol. Surv. Open file rep., 75-311, 1975) and 1-D velocity models for Vesuvius, Campi Flegrei, Ischia and regional events. The duration magnitude of seismic events, measuring the coda duration at the short-period seismic station at CSTH, for Campi Flegrei, VBKE, for Vesuvius, and at IOCA, for Ischia,and calculated through an empirical relation.
Autori e contributori/Authors and contributors
Nome/Name | Ruolo/ROLE | ID |
---|---|---|
Patrizia Ricciolino | Author, DataCurator | orcid |
Domenico Lo Bascio | Author, DataManager | orcid |
Roberta Esposito | Author, DataManager | orcid |
Rosario Peluso | Contributor, ProjectLeader | orcid |
Alessandro Di Filippo | Contributor, ProjectMember | orcid |
Licenza/License
These data are owned by the Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) and distributed under a Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0).
Questi dati sono di proprietá dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e distribuiti con licenza Creative Commons Attributions 4.0 International (CC BY 4.0)
Cosa PUOI fare/You CAN
- Condividere - copiare e redistribuire il materiale con ogni mezzo o formato/Share - copy and redistribute the material in any medium or format
- Adattare - riorganizzare, trasformare e creare altri prodotti basati sul materiale, per qualsiasi scopo/Adapt — remix, transform, and build upon the material for any purpose
Cosa DEVI fare/You MUST
- Attribuire e citare opportunamente quando si utilizzi il materiale attraverso la citazione fornita/Give appropriate credit by using the provided citation
Guida all'utilizzo dell'interfaccia GOSSIP
Indice
- Guida al sito
- Sviluppi dell'interfaccia GOSSIP
- Criteri di localizzazione e comunicazione degli eventi sismici
- Aree di competenza dell'Osservatorio Vesuviano
- Visualizzazione ed organizzazione dell'interfaccia GOSSIP
- Principali parametri delle localizzazioni
- Altri parametri delle localizzazioni
- Come citare
Guida al sito
I segnali sismici prodotti da eventi che si verificano sui tre Vulcani Campani (Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia) vengono registrati dalle reti sismiche gestite dall'Osservatorio Vesuviano. Essi vengono analizzati sia da sistemi automatici che dal personale in turno, 24 ore su 24, nella Sala di Monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano. L'evento viene localizzato e ne vengono calcolati i parametri ipocentrali: tempo origine, coordinate geografiche e profondità. Nei giorni successivi ogni evento viene rivisto dal personale del Laboratorio Sismico per affinare i parametri della localizzazione necessari anche per la generazione dei Bollettini periodici.
Le localizzazioni così ottenute vengono inserite nel database SERENADE e classificate secondo il loro livello di revisione. I livelli di revisione comportano localizzazioni che possono essere via via più precise e sono riportati al pubblico come:
- Automatico
- Sono le localizzazioni effettuate dai sistemi automatici dell'Osservatorio Vesuviano. A causa della estrema antropizzazione delle aree dei Vulcani Campani, esse possono essere affette da errori anche molto grandi ed essere poco affidabili, soprattutto con eventi di piccola magnitudo.
- Rivisto
- Precedentemente questa versione veniva chiamata "Preliminare": dalla versione 5.1.0 di GOSSIP viene utilizzata questa nuova nomenclatura per garantire uniformità con le localizzazioni effettuate dalle tre Sale Operative (Napoli, Catania e Roma). Sono le localizzazioni effettuate dal personale di Sala durante i turni 24/7 e, se rispondono ai criteri di comunicazione, devono essere prodotte entro 30 minuti dall'accadimento dell'evento.
- Bollettino
- Precedentemente questa versione veniva chiamata "Revisionata": dalla versione 5.1.0 di GOSSIP viene utilizzata questa nuova nomenclatura per garantire uniformità con le localizzazioni effettuate dalle tre Sale Operative (Napoli, Catania e Roma). Sono le localizzazioni effettuate dal personale del Laboratorio Sismico e vengono approfondite nei giorni e nelle settimane successive all'evento.
L'interfaccia GOSSIP attinge agli eventi contenuti nel database SERENADE e crea o aggiorna le pagine quando necessario. Con il rilascio della versione 5.1.0 di GOSSIP l'aggiornamento avviene in tempo reale con piccoli ritardi che possono essere dovuti alla propagazione dei dati nei sistemi informatici o ad esigenze di comunicazione con il Dipartimento di Protezione Civile. Per maggiori informazioni sugli sviluppi dei sistemi si consiglia sempre di seguire la pagina delle note di rilascio dei database sismologici.
Sviluppi dell'interfaccia GOSSIP
L'interfaccia GOSSIP è continuamente aggiornata (come anche riportato nelle note di rilascio) ed alcune versioni introducono delle nuove funzionalità che richiedono spesso una pagina di guida a se stante. Esse sono riportate qui di seguito:
- La versione 5.1.0 introdusse gli aggiornamenti in tempo reale, il feed RSS e l'interfaccia videowall.
Criteri di localizzazione e comunicazione degli eventi sismici
Il personale di turno nella Sala di Monitoraggio ha il compito di localizzare tutti gli eventi che accadano nelle aree di competenza dell'Osservatorio Vesuviano di magnitudo ≥ 0. Quando l'evento supera una determinata soglia di magnitudo, il personale è anche tenuto a produrre, entro 30 minuti dal suo accadimento, un comunicato ed inviarlo al Dipartimento della Protezione Civile (DPC). L'Accordo Quadro con il DPC definisce diverse soglie di comunicazione che sono fissate in Md ≥ 1.5 per Campi Flegrei ed Ischia e Md ≥ 2.5 per il Vesuvio.
Nella fase di revisione effettuata in un secondo tempo dal personale del Laboratorio Sismico vengono analizzati (e localizzati, se possibile) tutti gli eventi accaduti, inclusi quelli (di magnitudo < 0) che non vengono normalmente localizzati dal personale turnista. Gli eventi inseriti nel database SERENADE sono automaticamente inseriti anche nel Database Sismologico dell'Osservatorio Nazionale Terremoti. Quelli di magnitudo compresa tra 1.0 e 2.9 verranno automaticamente pubblicati anche sulla Lista Terremoti, mentre per quelli di magnitudo maggiore è richiesto l'intervento del personale della Sala Sismica dell'ONT.
Aree di competenza dell'Osservatorio Vesuviano
Secondo quanto previsto dall'Accordo Quadro con il DPC, l'Osservatorio Vesuviano ha competenza per gli eventi sismici che accadano nelle aree riportate nella mappa sottostante:
Tutti gli eventi al di fuori del rettangolo riportato sono invece competenza dell'Osservatorio Nazionale Terremoti, e saranno riportati nella Lista Terremoti come tutti gli altri eventi del territorio Nazionale.
Visualizzazione ed organizzazione dell'interfaccia GOSSIP
La visualizzazione dei parametri degli eventi sismici è organizzata secondo quattro aree che ricalcano parzialmente le zone di competenza viste nella figura precedente: Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia e Golfo di Napoli e litorale Domizio. Mentre le prime tre mostreranno gli eventi sismici associati ai rispettivi vulcani, nell'ultima verranno catalogati quegli eventi che dovessero ricadere nelle due zone "Tirreno Litorale Domizio" e "Golfo di Napoli e Penisola Sorrentina". Talvolta, ma non è assicurato, in questa area potrebbero anche essere riportati eventi "rilevanti" localizzati nei territori della Regione Campania ma esternamente alle aree di competenza dell'Osservatorio Vesuviano. Tuttavia, poiché non si assicura la corretta catalogazione di tali eventi, per essi si rimanda sempre alla Lista Terremoti.
La home page dell'interfaccia GOSSIP
La home page è organizzata per mostrare l'ultimo evento registrato e localizzato (anche dai sistemi automatici) in ognuna delle quattro aree e, nel riquadro in alto, l'ultimo evento in assoluto per tutte le aree. Da qui è possibile accedere alle pagine relative alla lista degli eventi degli ultimi due anni o ad anni specifici: di essi si troverà il link diretto solo per gli ultimi 5, mentre per gli anni precedenti occorre accedere alla pagina a griglia corrispondente dove sono elencati tutti quelli disponibili, per quell'area, nel database SERENADE.
Visualizzazione delle liste degli eventi
La visualizzazione delle liste degli eventi è comune alle pagine degli ultimi due anni ed a quelle dei singoli anni. Nella colonna di sinistra è rappresentata la lista degli eventi con i principali parametri della localizzazione: Tempo origine, Coordinate geografiche, Profondità e Magnitudo. Ogni evento è caratterizzato da un codice di colori legato al livello di revisione, come mostrato nella tabella 1.
Tabella 1: Codice di colori dei livelli di localizzazione
Lo stesso codice di colori è utilizzato nella home page dell'interfaccia GOSSIP. Cliccando su un evento comparirà una finestra nella parte alta della lista in cui sono riassunti i principali dettagli dell'evento. Essa contiene anche un link che conduce alla pagina descrittiva dello stesso, con la caratterizzazione completa sia dei parametri dell'evento, sia dei dati che hanno contribuito alla localizzazione. La lista degli eventi non include di default quelli per i quali non sia stato possibile stimare una localizzazione (di solito sono gli eventi di magnitudo estremamente bassa): cliccando su "(Tutti)" è possibile attivare e disattivare la visualizzazione di tali eventi. Non essendo localizzati essi non compariranno sulla mappa.
Quando si clicca sulla riga di un evento nella parte alta della lista degli eventi compare una sotto-finestra contenente un riassunto della localizzazione dell'evento ed un link per raggiungere la pagina di dettaglio dell'evento stesso. In questa parte alta sono normalmente presenti due menù a tendina che permettono di navigare tra le aree e gli anni a disposizione. Gli anni direttamente accessibili da questi menù sono sempre e solo i 5 più recenti, per accedere alle pagine degli anni precedenti, ove disponibili, occorre raggiungere l'apposita pagina attraverso il link "Altre annate...".
La sezione centrale mostra invece la mappa con la geolocalizzazione degli eventi. Ogni evento è rappresentato da un circoletto il cui raggio è proporzionale alla magnitudo dell'evento. Nel caso delle liste degli ultimi due anni o dell'anno corrente, essi sono anche distinti da un codice di colore che ne identifica il periodo di accadimento secondo la tabella 2. Cliccando su uno qualsiasi degli eventi verrà mostrato un baloon contenente i dettagli dell'evento ed il link verso la descrizione completa dello stesso. La posizione dell'ultimo evento localizzato è sempre rappresentato da una stella rossa mentre le stazioni sismiche appartenenti alla rete selezionata sono rappresentate da triangoli gialli.
md ≤ 0 | |
md = 1 | |
md = 2 | |
md = 3 | |
ecc. ecc. |
≤ 1 settimana | |
≤ 1 mese | |
≤ 4 mesi | |
Meno recenti |
Tabella 2: Codice di colori del periodo di accadimento e relazione tra diametro e magnitudo.
Figura 2: particolare della barra delle icone di Gossip
La terza colonna a destra è normalmente nascosta e contiene una sezione dove sono presenti le informazioni riguardanti il sistema e sono presentati alcuni link utili. Le tre sezioni possono essere attivate e disattivate individualmente tramite le tre icone in alto a destra nella barra, come visibile nel riquadro in figura 2. Nella visualizzazione mobile del sito esse sono mutuamente esclusive e possono essere attivate solo una alla volta. La quarta icona più a sinistra nella barra apre invece un menù a tendina dal quale è possibile scaricare la lista degli eventi visualizzata in formato JSON o CSV oppure scaricare il file XML del feed RSS.
Visualizzazione dei singoli eventi
Per ogni evento sismico viene generata una pagina di dettaglio in cui sono presenti tutti i dati ad esso relativi. Anche questa pagina è organizzata in tre colonne che possono essere attivate e disattivate esattamente come nel caso delle liste di eventi. La sezione di sinistra e quella di destra hanno il medesimo significato delle liste di eventi: la prima contiene tutti i dati noti dell'evento mentre la seconda contiene le informazioni sul sistema ed alcuni link utili. La mappa dell'evento, se localizzato, mostra la posizione dell'epicentro con una stella rossa e l'errore orizzontale, quando disponibile, come un circoletto azzurro. Le stazioni della rete sismica i cui tempi hanno contribuito al calcolo della localizzazione sono rappresentate con triangoli rossi, tutte le altre con triangoli gialli.
Principali parametri delle localizzazioni
Tempo origine
Il Tempo origine indica la data e l'ora in cui inizia la rottura lungo il piano di faglia. Il processo di rottura di un grande terremoto può avere durate anche dell'ordine delle decine di secondi. La sismicità di fondo dei vulcani Campani è caratterizzata da centinaia se non migliaia di eventi all'anno di bassa magnitudo: per essi il tempo orgine coincide praticamente con l'accadimento dell'evento, nei limiti degli errori.
Il tempo origine viene fornito nel fuso orario UTC (Universal Coordinated Time), che è il fuso orario di riferimento rispetto al quale vengono calcolati tutti gli altri fusi orari nel mondo. Esso è il tempo predefinito in sismologia, utilizzato per sincronizzare gli eventi sismici che possano accadere in qualsiasi parte del mondo.
Nelle tabelle di dettaglio degli eventi il tempo è fornito anche nel fuso orario italiano. Ricordiamo che esso è chiamato CET (Central European Time) che equivale ad UTC+1 ora quando è in vigore l'ora solare ed è invece chiamato CEST (Central European eStive Time) che equivale ad UTC+2 ore quando è in vigore l'ora legale.
Localizzazione (latitudine e longitudine)
Il processo di rottura di un evento sismico inizia in un punto chiamato "ipocentro", definito come quel punto all'interno della crosta terrestre in cui inizia la rottura delle rocce o lo scorrimento della faglia e da cui le onde sismiche si irradiano in tutte le direzioni. L'ipocentro è definito da una posizione sulla superficie della Terra ("epicentro") e da una profondità al di sotto di questo punto.
La posizione geografica della localizzazione si fa coincidere con la posizione dell'epicentro e si indica in gradi di latitudine e longitudine. La latitudine è il numero di gradi nord (N) o sud (S) dall'equatore e varia da 0° all'equatore a 90° ai poli. La longitudine è il numero di gradi est (E) o ovest (W) dal primo meridiano che attraversa Greenwich, in Inghilterra. La longitudine varia da 0° a Greenwich a ±180° a seconda se a E o W di Greenwich, rispettivamente.
Le coordinate sono date nel sistema di riferimento WGS84.
Profondità dell'ipocentro
La profondità dell'ipocentro è relativa al livello medio del mare ed assume segno positivo verso il basso e negativo verso l'alto. Per eventi sismici poco vincolati può accadere che essa non sia determinabile, in tal caso i sistemi di localizzazione tendono a fissarla alla "profondità di prova" che viene prefissata prima di effettuare la localizzazione. Valori tipicamente utilizzati per la profondità di prova possono essere 10km, 5km o 2km.
Magnitudo
La magnitudo è un numero adimensionale che viene utilizzato per indicare l'entità di un terremoto ed è una grandezza logaritmica scalata sul cosiddetto "terremoto di riferimento". Essa non ha una valenza assoluta ma solamente relativa: dire che un terremoto ha una magnitudo (ad esempio) 3 significa solo dire che esso ha sprigionato circa 32 volte l'energia di un terremoto di magnitudo 2.
Esistono vari metodi per determinare la magnitudo di un evento sismico, ognuno basato su caratteristiche diverse delle onde sismiche. Ognuno di questi metodi definisce una scala di magnitudo differente con differenti intervalli di validità e si fa in modo di "raccordare" i vari metodi in modo che diano risultati simili se applicati al medesimo evento. Al di fuori dell'intervallo di validità di una data scala di magnitudo essa diventa poco affidabile o poco sensibile alle variazioni di energia dell'evento. I metodi di raccordo delle magnitudo permettono talvolta di estendere l'intervallo di validità ben oltre quello proprio.
All'Osservatorio Vesuviano si utilizza, anche nelle comunicazioni con il DPC, la cosiddetta magnitudo durata (md) che è basata sulla durata temporale di un evento su alcune stazioni di riferimento. L'intervallo di validità della md è limitato ad eventi sismici di bassa entità ed è stato esteso fino ad eventi di magnitudo dell'ordine di circa 3 o 4.
Negli ultimi mesi si stanno studiando modalità per stimare anche la magnitudo locale (ml) per gli eventi dei vulcani Campani. Essa è una diretta estensione della magnitudo Richter e la sua stima si basa, invece, sull'ampiezza dei segnali sismici. Tende a saturare e diventare poco sensibile per valori magnitudo al di sotto di circa 1. Quando le sperimentazioni saranno finite, essa andrà ad affiancare la magnitudo durata e diverrà ad essa alternativa a seconda della scala di energia del terremoto, in modo da utilizzare la md per eventi al di sotto di circa 1.5 – 2 e la ml per eventi al di sopra di circa 3.
Altri parametri delle localizzazioni
Oltre ai parametri ipocentrali, una localizzazione può anche comprendere una serie di parametri che ne identificano la maggiore o minore qualità. Alcuni eventi, come visto in precedenza, potrebbero addirittura non essere per nulla localizzabile, in particolare quando sono caratterizzati da magnitudo estremamente bassa. Tra i parametri caratterizzanti la bontà di una localizzazione ci sono: la Qualità, l'errore (verticale e/o orizzontale), l'RMS, il Gap angolare e la distanza dalla stazione più vicina. Ognuno di essi contribuisce a determinare, in diversi modi, la bontà di una localizzazione. A seconda dell'evento e del metodo con cui esso è stato localizzato essi potrebbero non sempre essere disponibili. I parametri di qualità sono visualizzabili nella pagina relativa ai dettagli di ogni singolo evento.
La qualità
La "qualità" è un parametro introdotto dal programma di localizzazione Hypo 71. Essa è rappresentata da una lettera che va da A (localizzazione ottima) a D (localizzazione pessima) e dà un'idea di massima della bontà di quella localizzazione.
L'errore orizzontale e verticale
L'errore è una grandezza fisica che viene utilizzata per quantificare l'incertezza con la quale una determinata misura o la stima di un determinato parametro è conosciuta. Nel caso di una localizzazione sismica, l'errore orizzontale e verticale indicano, appunto, l'incertezza con la quale la posizione dell'ipocentro può essere stimato a partire dai dati disponibili per quell'evento.
Quando stimabili, Hypo 71 restituisce queste incertezze come due lunghezze espresse in km. Esse identificano un volume nello spazio centrato sull'ipocentro in cui, a partire dai dati a disposizione, c'è una probabilità del 68.3% di trovare l'ipocentro ("1 sigma"). Raddoppiando e triplicando queste quantità ("2 sigma" e "3 sigma") la probabilità di trovare l'ipocentro in quel volume diventa rispettivamente, del 95.5% e del 99.7%. Nella pagina di dettaglio dei singoli eventi, l'errore orizzontale è rappresentato da un circoletto azzurro trasparente che individua l'area sulla superficie in cui è possibile trovare l'epicentro (al 68.3% di probabilità, "1 sigma"). Al momento non viene restituita una rappresentazione grafica dell'errore verticale.
Metodi di localizzazione differenti da Hypo 71 (come ad esempio NonLinLoc) restituiscono l'incertezza sulla localizzazione non come due semplici lunghezze, ma come un ellissoide nello spazio. Esso è identificato dai 3 semiassi principali e dai 3 angoli che essi formano rispetto ad una terna cartesiana. Come prima, questo ellissoide rappresenta, di solito, il volume ad "1 sigma".
L'RMS (Root Mean Square)
L'RMS è una quantità espressa in secondi che indica quanto, in media (quadratica), i tempi di arrivo delle onde sismiche alle varie stazioni, differiscano dal valore teorico che avrebbero utilizzando la stima dell'ipocentro ottenuta ed il modello di velocità utilizzato. Quanto più grande è questa quantità tanto peggiore è la localizzazione. Valori di pochi decimi di secondo sono ritenuti di solito buoni.
Il Gap angolare
Figura 3: esempio di gap angolare
Il gap angolare rappresenta il massimo degli angoli tra l'epicentro ed ogni coppia di stazioni in cui non sia presente una stazione che abbia contribuito alla localizzazione, come nell'esempio riportato in figura 4, in cui esso vale 128°. Esso dà una misura di quanto l'epicentro sia "interno" o "esterno" all'insieme delle stazioni che hanno contribuito alla sua determinazione. Valori > 180° indicano un evento "esterno" alla rete, valori inferiori un evento "interno". Un evento si ritiene tanto meglio localizzato quanto più sia "interno" all'insieme di stazioni utilizzate.
La distanza dalla stazione più vicina
Questo è un parametro geometrico che, assieme al Gap angolare, indica il rapporto che c'è tra l'epicentro e la rete che l'ha localizzato. Un evento che abbia questa distanza maggiore o molto maggiore della distanza media tra le stazioni della rete è verosimilmente un evento con epicentro distante da essa. Combinato con un grande gap angolare indica in genere un evento lontano e difficile da localizzare con i soli dati della rete.
I tempi di arrivo alle stazioni
All'occorrenza di un evento sismico si generano di solito due tipi di onde sismiche: le onde di volume e le onde di taglio. Esse sono caratterizzate da differenti velocità di propagazione nella roccia: le onde di volume sono di solito più veloci delle onde di taglio. Quando le onde sismiche arrivano su una stazione si possono distinguere due diversi treni di segnali tanto più differenziati quanto maggiore è la distanza dell'ipocentro dalla stazione sismica. Le due fasi dei due treni di onde vengono identificate come P (mnemonico: Primarie) ed S (mnemonico: Secondarie). Terremoti molto forti e distanti possono generare altre fasi dovute alle interazioni delle onde sismiche con le disomogeneità e le discontinuità delle caratteristiche delle rocce all'interno della Terra.
Nel caso degli eventi sismici che si verificano sui vulcani Campani siamo di solito in presenza di eventi di bassa energia che si generano su piccole superfici di faglia a bassa profondità: in queste condizioni può essere difficile distinguere le fasi S. Per questo motivo nell'interfaccia GOSSIP vengono di solito riportati solo i tempi di arrivo delle onde P e, quando disponibili, delle S.
I tempi di arrivo delle diverse onde alle stazioni sismiche rappresentano il dato iniziale da cui vengono poi stimate le localizzazioni degli ipocentri. Essi vengono rilevati da programmi automatici nel caso delle localizzazioni automatiche o dall'operatore umano nel caso delle localizzazioni manuali. Vengono riportati nelle pagine di dettagli dei vari eventi talvolta accompagnate dal tempo della CODA che rappresenta la durata dell'evento a quella stazione e che viene talvolta utilizzato per stimare la Md dell'evento.